PEBAX VS CARBONIO
Qual'e' la piastra più adatta per i diversi atleti?
Oggi torniamo sul Blog a parlare di uno dei nostri argomenti preferiti: LE PIASTRE SUPER PERFORMANTI DELLE SCARPE DA CORSA E QUALE SCEGLIERE IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIE D’ATLETA.
Come abbiamo già ripetuto infinite volte, dal 2021 in poi è iniziata una nuova era dell’atletica leggera e della corsa in generale, grazie all’inserimento di piastre iper performanti nell’ intersuola delle scarpe da running.
In questo articolo parleremo di mezzofondo e metteremo a confronto le piastre delle chiodate di tali discipline, che possono essere classificate in due diverse tipologie:
- PEBAX : Ideale per distanze MEDIO-LUNGHE, dai 3000 ai 10.000 metri
- CARBONIO Ideale per distanze MEDIO-VELOCI, 800-1500 metri
In realtà questa è una classificazione molto generalizzata, che vale per gran parte delle chiodate prodotte dalle diverse aziende, ma non per tutte. ADIDAS e NEW BALANCE, per esempio, hanno scelto di mettere la piastra in carbonio sia sotto la scarpa da mezzofondo veloce, sia sotto la scarpa da mezzofondo prolungato. Dimostrando, così, che non è la distanza ad essere la discriminante nella scelta tra una piastra e l’altra, ma sono le caratteristiche dell’atleta a determinare la scelta tra PEBAX e CARBONIO.
PERCHE’?
Facciamo un salto nel passato; Prima dell’avvento delle piastra, più un atleta era forte e performante, maggiore era la forza capace di esprime sulla parte meta tarsale del piede e quindi la capacità di spingere utilizzando la parte finale del piede ed esprimere una fase di avanzamento che garantiva un’ottima fase di volo.
Con l’avvento delle piastre questo passaggio è stato consegnato direttamente alla piastra, infatti, l’atleta non è più in grado di effettuare un lavoro di flessione della parte finale del piede e quindi di spinta, poiché, quest’operazione, ora, la svolge la piastra; Con una differenza sostanziale tra i due materiali:
- PEBAX: Questa piastra è molto più flessibile rispetto a quella in carbonio, consentendo una maggiore flessione della parte meta tarsale. Il PEBAX permette, quindi all’atleta di utilizzare la parte finale del piede ed effettuare una spinta in avanzamento. Per tali ragione, noi consigliamo questo materiale agli atleti che già hanno un buon utilizzo e una buona spinta finale del piede e riescono, con questa piastra, a valorizzare tale movimento, facendo rispariamo fatica all’atleta. Il materiale elastico permette una risposta che riduce le contrazioni muscolari e fa risparmiare energia nelle fasi iniziali ed intermedie delle gara.
- CARBONIO: Questa piastra è molto meno flessibile rispetto alla piastra in PEBAX, consente, quindi una minore flessione della parte finale del piede. Tale materiale è quindi consigliato per tutti quegli atleti che non riescono a sfruttare la spinta del piede e hanno una corsa che impatta con tutta la spinta del piede. Un’altra tipologia di atleta che trae grande vantaggio da questa tipologia di piastra è quello dotato di una forza superiore alla media; Perché chi riesce a flettere e quindi a sfruttare una piastra più rigida, avrà un vantaggio più duraturo nel tempo. La piastra sicuramente per questi atleti da un vantaggio inziale nella fase iniziale della gara, cioè nelle prime spinte e nella velocità di punta. Inoltre, chi ha una notevole forza muscolare riuscirà a sfruttare il vantaggio della piastra, rimanendo in avampiede fino alla fine della competizione.
In conclusione se state ricercando una velocita di crociera leggermente più alta ed un elevato risparmio di energia, dovete andare sul Pebax.
Se invece ricercate dei picchi di velocità più elevati e un prodotto che vi aiuti a sprigionare la vostra forza muscolare, il prodotto con la piastra in carbonio è quella giusta.
“Da chi corre per chi corre”